Combattere lo stress e le sue conseguenze
INTRODUZIONE E DEFINIZIONE
Lo stress è un insieme di reazioni dannose di tipo emotivo, fisico, comportamentale e cognitivo che ogni individuo mette in atto quando non riesce a fronteggiare efficacemente gli eventi che si verificano nell’ambiente in cui vive. Lo stress, pur essendo secondo il gergo comune considerata erroneamente una malattia, è invece un fenomeno che determina un cattivo stato di salute solo se produce una tensione psicofisica prolungata vissuta soggettivamente come dannosa.
STRESS POSITIVO E STRESS NEGATIVO: QUALI DIFFERENZE?
Tuttavia, una minima dose di stress basale è utile ad ogni persona affinché possa sviluppare nuove strategie comportamentali e psicologiche che le permettono di adattarsi a situazioni nuove. In questi casi si fa riferimento infatti allo stress buono o eustress, una condizione di breve durata utile per migliorare la salute rendendo meno sensibili alla monotonia, aumentando alcune funzioni cognitive come l’attenzione, la concentrazione, l’apprendimento e potenziando la capacità di risoluzione dei problemi.
Invece, quando gli stimoli stressanti si protraggono per un periodo di tempo prolungato e non si riesce a farvi fronte, si parla di stress cattivo o distress. Questa tipologia di stress rovina la qualità della vita di ogni individuo e si caratterizza per difficoltà psicoemotive nella gestione delle emozioni come ansia, tristezza, rabbia, una diminuzione delle perfomances cognitive come difficoltà di concentrazione, memorizzazione e apprendimento, la manifestazione di comportamenti non salutari come l’abuso incontrollato delle tecnologie, tabacco, alcool e una cattiva alimentazione costituita per lo più di cibi ricchi di grassi e carboidrati complessi. Invece, a livello fisiologico si sperimentano complicanze del sistema nervoso come aumento del cortisolo e della pressione arteriosa, tachicardia e aritmia.
Lo stress cattivo o distress è un fattore da non sottovalutare in quanto, se non si interviene prontamente, predispone maggiormente le persone a sviluppare delle problematiche psicopatologiche come disturbi d’ansia, disturbi depressivi e difficoltà nella regolazione delle emozioni.
COME INTERVENIRE?
La psicoterapia cognitivo comportamentale, oltre ad essere il trattamento non farmacologico più efficace per la maggior parte delle forme di psicopatologia, si caratterizza per una varietà di tecniche utili al soggetto per gestire gli eventi stressanti di tipo personale, sociale e lavorativo, apportando benefici e serenità nella sua vita. Inoltre, considerando il rapporto tra eventi di natura traumatica e l’insorgenze dei disturbi da stress, è consigliato integrare la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale al trattamento EMDR.
BIBLIOGRAFIA
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- Selye H., “Stress in health and disease” (1976)
Vincere l’insonnia e le sue conseguenze
Una buona qualità e una giusta quantità del sonno sono fondamentali affinché la nostra salute psicofisica si preservi in uno stato ottimale. Infatti, molte persone credono erroneamente che riposare male non si associ a gravi conseguenze e trascurano i segnali del loro corpo che potrebbero essere invece indice di un disturbo del sonno di origine psicologica o medica.
COS’E’ L’INSONNIA PSICOLOGICA?
Il disturbo da insonnia è un disturbo psicologico caratterizzato da un’insoddisfazione riguardo la qualità e la quantità del sonno che si verifica almeno 3 volte a settimana per un periodo di almeno 3 mesi e si associa ad uno o più dei seguenti sintomi:
- Difficoltà ad addormentarsi;
- Difficoltà a mantenere lo stato di sonnolenza (es. frequenti risvegli o difficoltà a riaddormentarsi dopo essersi svegliati);
- Risveglio precoce al mattino con incapacità di riaddormentarsi.
Inoltre, tali condizioni causano un forte disagio e compromettono la vita di chi ne soffre a livello sociale, personale, lavorativo e scolastico (es. sonnolenza, difficoltà di concentrazione, ripercussioni sull’efficienza lavorativa, sull’umore e difficoltà relazionali) e non devono dipendere né dagli effetti fisiologici di una sostanza né da un’altra condizione medica o un altro disturbo mentale (es. ansia generalizzata, depressione, disturbo bipolare, schizofrenia etc.)
QUALI RIMEDI NATURALI FAVORISCONO UNA BUONA IGIENE DEL SONNO?
Prima di rivolgersi ad uno psicoterapeuta o a un medico, si potrebbe provare a risolvere il problema osservando le seguenti condotte:
- Alimentarsi in maniera più adeguata: evitare sia di consumare alimenti pesanti a cena sia andare a letto a stomaco vuoto. Inoltre, è consigliato consumare alimenti contenenti la vitamina B6 (es. insalata a foglia verde, banane, noci etc.) oppure contenenti il triptofano (uova, pesce, frutta secca etc.) che ha un effetto chimico che migliora il tono dell’umore e ridurre il consumo di nicotina, alcol e cibi grassi;
- Fare attività fisica: lo sport è una potente medicina che combatte lo stress e produce stanchezza, entrambi fattori che sono alleati di una buona igiene del sonno. L’importante è evitare di fare sport poco prima dell’addormentamento poiché ciò disturba di conseguenza la qualità del sonno;
- Rilassarsi un’ora prima di andare a dormire: è consigliato evitare qualsiasi attività fisica sia mentale (es. uso di smartphone, tablet, pc etc.);
- Mantenere delle buone abitudini: svegliarsi ed addormentarsi sempre alla stessa ora mantiene regolare il ritmo circadiano.
PSICOTERAPIA O FARMACI: QUAL E’ L’INTERVENTO PIU’ RACCOMANDATO?
Nei casi più compromessi, è consigliato integrare la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale con un trattamento farmacologico. Infine, è bene considerare che gli effetti dei trattamenti a base di farmaci ansiolitici o antidepressivi hanno un’efficacia che varia da persona a persona e presentano diversi effetti collaterali che possono avere gravi conseguenze sul piano psicologico o fisico (es. favorire le ricadute, calo del piacere sessuale, aumento di peso e dell’appetito per cibi ricchi di grassi o carboidrati complessi).
Tra i rimedi psicoterapeutici spicca l’efficacia della Psicoterapia Cognitivo Comportamentale che è di gran lunga migliore della terapia farmacologica sia nel breve sia nel lungo periodo. Infatti, questo metodo aiuta le persone a padroneggiare i propri stati emotivi, a riconoscere e gestire i pensieri disfunzionali e a modificare i comportamenti nocivi che sono fattori di mantenimento del problema. Tutto questo è possibile facendo affidamento su un bagaglio di tecniche basate non solo sui pensieri ma anche sul rilassamento corporeo e respiratorio (es. training autogeno e rilassamento muscolare progressivo) che promuovono un conseguente miglioramento della propria qualità della vita in tutti i suoi aspetti. Inoltre, in associazione alla psicoterapia cognitivo comportamentale, risultano anche molo efficaci metodiche come il trattamento EMDR, la Flash Technique e il Neurofeedback Dinamico per la gestione dello stress e la prevenzione delle ricadute.
BIBLIOGRAFIA
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