L’Ortoressia: mens sana in corpore sano?
Nel ventunesimo secolo, il rapporto tra le persone e il cibo ha subito una notevole innovazione. Ciò dipende sia dal cambiamento dei fattori socioculturali sia dalla rivalutazione del concetto di alimentazione che viene sempre più considerata come un fattore indispensabile per il raggiungimento di uno stato di salute psicofisica ottimale.
Tuttavia, condotte alimentari rigide e disadattive come il vegetarianismo, il veganesimo, il crudismo, la paleodieta e la macrobiotica, considerate come delle nuove forme di fanatismo salutistico, espongono gli individui ad una compromissione del loro funzionamento psicofisico, scolastico, lavorativo, sociale e personale.
Tra le condotte alimentari disfunzionali precedentemente menzionate, saOrtoressiarebbe bene considerare anche l’ortoressia, un comportamento alimentare psicopatologico che si manifesta attraverso una consumazione esclusiva di cibi biologicamente sani ed incontaminati associata ad una forte preoccupazione nel mantenere rigidamente questo stile di vita per migliorare il proprio stato di salute. Nella Quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, l’ortoressia è inserita all’interno del “Disturbo Evitante/ Restrittivo dell’assunzione di cibo” ed è caratterizzata da almeno una delle seguenti condizioni come la significativa perdita di peso (nei bambini deve essere presente l’incapacità di raggiungere un peso adeguato coerentemente alla loro età), una marcata carenza nutrizionale, una dipendenza da una nutrizione enterale (attraverso un sondino che deposita gli elementi nutrizionali direttamente nell’apparato digerente) o da supplementi nutrizionali orali (es. integratori alimentari, multivitaminici etc.) e da una marcata interferenza del funzionamento psicosociale. Queste condizione devono inoltre essere presenti in assenza di anoressia nervosa, bulimia nervosa e di un’alterata percezione della forma e del peso del proprio corpo.
L’ortoressico spreca la maggior parte del suo tempo a controllare la provenienza, la preparazione e il confezionamento del cibo arrivando spesso ad una notevole compromissione del suo stato di salute a causa delle notevoli carenze nutrizionali. Tuttavia, le violazioni di questo stile alimentare così rigido sono molto frequenti e rappresentano dei triggers che portano il soggetto ad infliggersi altre autopunizioni come diete ancora più restrittive fino a sfociare in digiuni che assumono una valenza “catartica”, mettendo a rischio sempre di più il suo stato psicologico e fisico.
ortoressiaL’ortoressia presenta inoltre delle caratteristiche comuni ad altre forme di psicopatologia come l’anoressia nervosa per la presenza di una limitata consapevolezza della condizione psicopatologica e per una rigida autodisciplina che segnala una forma di mantenimento del proprio controllo, il disturbo ossessivo compulsivo di personalità per il perfezionismo, la rigidità cognitiva, l’ipermoralità e la preoccupazione per i dettagli e per le regole percepite e il disturbo ossessivo compulsivo a causa dei pensieri intrusivi e ricorrenti relativi al cibo e alla salute in generale uniti alla ritualizzazione dei pasti.
Questo comportamento alimentare disfunzionale sembra essere causato da diversi fattori. Tra questi troviamo l’illusione della sicurezza totale per evitare di contrarre una malattia con lo scopo di ritardare la morte, il forte desiderio di controllare tutto a causa della difficoltà ad accettare l’imprevedibilità, il conformismo nascosto che permette di adeguarsi alle norme estetiche culturalmente accettate senza ammettere a se stessi di farlo, la ricerca della spiritualità poiché il cibo viene visto come una divinità a causa dei molteplici benefici in termini salutistici, il puritanesimo alimentare poiché l’autonegazione della consumazione di certi cibi “proibiti” viene interpretata come una forma di redenzione, la creazione di un’identità solida all’interno di un gruppo e la paura degli altri non riconosciuta in quanto il soggetto utilizzerebbe incosapevolmente la sua condotta alimentare come un’escamotage per isolarsi.
Dott. Alessandro Di Domenico – Psicologo e Psicoterapeuta
Centro di Psicoterapia e Salute Mind Lab – MARTINSICURO (TE)
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BIBLIOGRAFIA
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SITOGRAFIA
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17053342
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