Come scegliere uno psicoterapeuta affidabile e competente?
In un ambito delicato come quello della salute mentale è fondamentale rivolgersi ad un professionista adeguato, se il vostro scopo è ritrovare la serenità di un tempo. In questo articolo, vi descriveró alcune caratteristiche che dovrebbe possedere uno psicoterapeuta che con ottime probabilità sarà in grado di aiutarvi nel migliore dei modi:
Il primo passo da fare è verificare l’iscrizione del professionista all’Ordine degli Psicologi o all’Ordine dei Medici, evitando così di incappare in situazioni di abuso professionale. Il passo successivo sarà quello di controllare che tra le specializzazioni della scheda personale compaia l’abilitazione alla disciplina della Psicoterapia. Inoltre, per ulteriori informazioni e chiarimenti, non esitate a contattare telefonicamente l’albo stesso oppure domandare al professionista che tipo di formazione universitaria e post universitaria abbia conseguito.
Già dai primi incontri, uno psicoterapeuta preparato non si dedicherà esclusivamente a ristabilire la vostra salute mentale ma è buona prassi che raccolga un’anamnesi generale della vostra storia clinica psicologica e medica (es. chiedendo se state effettuando o avete effettuato terapie farmacologiche di qualsiasi tipo oppure se i vostri familiari abbiano mai sofferto di disturbi mentali). Inoltre, se lo riterrà opportuno, proporrà un approfondimento della problematica attraverso vari esami di tipo medico o organico (es. visite psichiatriche, neurologiche, andrologiche, ginecologiche, cardiologiche etc.). Tali risposte cliniche lo aiuteranno ad inquadrare il caso nella maniera più dettagliata possibile e, di conseguenza, scegliere la terapia più adeguata.
Sin dal primo colloquio, un buon professionista cercherà di instaurare con voi una buona relazione terapeutica basata sul rispetto reciproco e su una giusta distanza interpersonale. Siate dunque diffidenti da quelle figure che instaurano con voi una relazione poco professionale ponendosi come “quasi amici” oppure che “a pelle” vi suscitano un senso di ambiguità e inautenticità. In sostanza, se dai primi colloqui percepite spiacevoli sensazioni che minano la vostra sicurezza emotiva e non permettono di aprirvi con serenità, è consigliabile non insistere nel percorso ma di cambiare professionista.
Uno psicoterapeuta dovrebbe sempre avere una rete di collaboratori di sua fiducia con cui confrontarsi se necessario (es. medici, psichiatri, neurologi, nutrizionisti, andrologi etc.). L’enorme vantaggio di poter contare su un team di riferimento lo aiuterà ad avere una visione del caso più dettagliata, riducendo al minimo gli errori diagnostici e, di conseguenza, evitare trattamenti terapeutici inefficaci. Ad esempio, se un paziente arriva a chiedere una consulenza psicoterapeutica su un disturbo sessuale come una disfunzione erettile o eiaculazione precoce, sarebbe opportuno che il terapeuta lo esorti ad un approfondimento mediante una visita andrologica o endocrinologica, volta ad escludere eventuali cause organiche del problema.
Inoltre, affinché come pazienti possiate avere delle risposte accurate sulla vostra situazione, vi esorto anche a chiedere al professionista tre aspetti fondamentali:
- La diagnosi formulata (come per le patologie mediche, una diagnosi psicologica ben definita è fondamentale poiché senza di essa sarebbe impossibile proporre qualsiasi tipo di terapia);
- I metodi scientifici che con alto tasso di successo saranno maggiormente efficaci in relazione alla diagnosi effettuata;
- Un confronto affinché vi sentiate compresi sia all’inizio sia durante la psicoterapia, facendo in modo che venga spiegato tutto ciò di cui si ha bisogno con un linguaggio comprensibile e privo di termini specialistici.
Ad esempio, se viene effettuata una diagnosi di Disturbo di Panico (DAP), Disturbo d’Ansia Generalizzata (DAG), Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) o Depressione nelle sue diverse forme, uno psicoterapeuta onesto e preparato sarà tenuto a comunicarvi che, secondo le linee guida nazionali e internazionali, il metodo psicoterapeutico che con maggiore probabilità comporterà una totale remissione dei sintomi è la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale che vanta un’efficacia pari o superiore agli psicofarmaci, soprattutto per la prevenzione delle ricadute future. Oppure, se siete stati vittime o avete assistito ad un evento traumatico o stressante (es. incidenti, malattie, lutti, quarantena, rapimenti, catastrofi naturali, omicidi, suicidi, violenza etc.), il vostro terapeuta sarà tenuto a comunicarvi che per una sana rielaborazione gli intervento psicoterapeutici più brevi ed efficaci secondo la letteratura scientifica sono il trattamento EMDR (Eye Movements Desensitization and Reprocessing) e la Flash Technique.
Dopo aver fatto i dovuti accertamenti e considerando che ogni situazione è diversa dall’altra, è bene sottolineare che sarà a discrezione del vostro psicoterapeuta decidere se ricorrere alla sola psicoterapia oppure se integrarla eventualmente con una terapia farmacologica, inviandovi ad un medico psichiatra di sua fiducia ed evitate di affidarvi a coloro che vi propongono delle terapie senza giustificarvi le prove di efficacia in relazione alla diagnosi che vi hanno fatto. In sostanza, se durante i primi incontri non vi sentite rassicurati e vi è poco chiaro ciò che andrete a fare e come andrete ad investire il vostro tempo e il vostro denaro, sarebbe opportuno che valutiate di affidarvi ad un altro professionista.
Inoltre, è altamente consigliabile stare alla larga da chiunque vi proponga trattamenti non riconosciuti dalla Medicina Basata sull’Evidenza Scientifica (EBM). Tra questi troviamo figure dal ruolo poco definito e dalle dubbie competenze professionali come iridologi, naturopati, maghi sensitivi, pranoterapeuti, cartomanti, astrologi, presunti esperti di fisica quantistica, counselor, coach professionisti e altri santoni che abilmente si nascondono dietro allettanti nomignoli inglesi. Infatti, questi individui sono privi di un valido percorso di studi universitario, commettono spesso un abuso della professione legalmente perseguibile, creando ulteriori danni all’intera popolazione e proponendo metodologie inutili in quanto prive di prove di efficacia. Il risultato atteso sarà la frustrazione di aver speso inutilmente del denaro senza aver risolto nulla.
Dunque, se state pensando di rivolgervi ad un professionista della salute mentale, mi auguro che le precedenti informazioni vi siano state d’aiuto affinché possiate scegliere con consapevolezza e decisione la figura professionale che dovrà occuparsi di voi.
BIBLIOGRAFIA
- Mancini F., “La mente ossessiva. Curare il disturbo ossessivo compulsivo” (2016)
- Perdighe C., Mancini F.,“Elementi di psicoterapia cognitiva” (2010)
- Rainone A., Mancini F., “La mente depressa” (2018)
- Roth A., Fonagy P., “What works for whom? A critical review of psychotherapy research” (1996)
- Shapiro F., “EMDR. Principi fondamentali, protocolli e procedure (2019)
- Van Der Kolk B., “Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell’elaborazione delle memorie traumatiche” (2015)
- Wells A., “Cognitive therapy of anxiety disorders: a practice manual and conceptual guide” (1997)
SITOGRAFIA
- www.emdr.com
- emdr-europe.org
- emdr.it
3 pregiudizi per cui non contatti uno psicoterapeuta
In qualità di terapeuta, tendo sempre a mettermi nei panni delle persone che mi richiedono un aiuto, comprendendo il loro dolore che spesso portano con sé da diverso tempo. Tuttavia, ci sono diversi ostacoli che purtroppo non permettono a loro di mandare quella mail o di alzare la cornetta per prendere un appuntamento con un professionista.
Infatti, è ancora curioso che secondo un’indagine del 2017 svolta dall’Eurodap (Associazione europea Disturbi da Attacchi di Panico), il 70% degli italiani consideri inutile rivolgersi ad uno psicologo in quanto ritiene che i problemi vadano risolti da soli o al massimo confidandosi con amici o familiari. Inoltre, alcune persone vivono ancora la richiesta di aiuto di un professionista della salute mentale come l’essere “pazzi” o “deboli”, provando spesso estrema vergogna nell’ammettere di avere un disagio emotivo o relazionale e preoccupandosi in modo catastrofico di cosa potrebbe accadere una volta che si sceglie di iniziare una psicoterapia.
Qui di seguito, vi riporto anche i 3 principali motivi che secondo la mia esperienza clinica portano le persone a non chiedere aiuto:
POSSO FARCELA DA SOLO!
Facendo questo lavoro da diverso tempo e collaborando con diversi colleghi medici, mi accorgo che le persone in relazione ad un problema organico ragionano in un’ottica preventiva contattando immediatamente il professionista per curare, ad esempio, un dolore muscolare o una patologia cardiaca. Contrariamente, la maggior parte dei miei pazienti arriva nella mia stanza quando il problema è ormai strutturato da diverso tempo, avendo dunque convissuto anni e anni con un disturbo dell’umore, con l’ansia, con difficoltà relazionali o con un trauma e si rivolgono a me solo quando hanno esaurito tutte le strategie per tamponare il loro disagio. Dunque, in relazione alla salute mentale si tende purtroppo spesso a ragionare solo in un’ottica di cura e non di prevenzione. Questo modus operandi risulterà purtroppo per i pazienti molto più dispendioso dal punto di vista economico, temporale e personale.
Tuttavia, nella peggiore delle ipotesi, alcune persone non contatteranno mai uno psicoterapeuta poiché si affideranno a comportamenti di compensazione dannosi come abuso di sostanze stupefacenti, difficoltà comunicative come estrema compiacenza o aggressività fisica e verbale, ritiro sociale e molto altro che col passare degli anni contribuirà a rovinare la loro qualità della vita a livello relazionale, personale, lavorativo e scolastico.
SE INIZIO UNA PSICOTERAPIA DURERA’ ANNI O, ADDIRITTURA, UNA VITA…
Lo stereotipo della psicoterapia intesa come un percorso lungo e interminabile risale agli approcci primordiali tipici dei primi del Novecento ma al giorno d’oggi tutto ciò è stato fortunatamente superato. Infatti, dovrebbe rincuorarvi che nella maggior parte dei casi non c’è bisogno di un trattamento lungo poiché, soprattutto utilizzando approcci basati sull’evidenza scientifica come il trattamento EMDR, la Flash Technique e la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale, si possono ottenere dei risultati immediati ed efficaci già con 12 – 15 sedute. Infatti, entrambe le forme di psicoterapia sono basate su solide prove sperimentali in modo da poter offrire al paziente un valido investimento in termini di fiducia, tempo, energia e denaro. Tuttavia, nelle situazioni clinicamente più compromesse, il percorso potrebbe durare diversi mesi o anni ed includere eventualmente una terapia psicofarmacologica.
CI SONO SEGRETI COSI’ INTIMI CHE NON RIUSCIREI A COMUNICARE NEMMENO AL MIO TERAPEUTA
Parlare di certe cose personali è una cosa che crea estremamente disagio, soprattutto quando si parla di situazioni delicate che hanno messo in pericolo la nostra incolumità (es. un abuso sessuale, violenza domestica, separazioni coniugali etc.). Essendo pienamente consapevole che fare una cosa del genere costa fatica e dolore, non ti forzerò mai a parlare di certe cose ed aspetterò i tuoi tempi. Infatti, una volta che ti sentirai al sicuro e protetto nella nostra relazione terapeutica, riuscirai con buone probabilità a liberarti di questo peso sperimentando diversi vantaggi come la regolazione e il riconoscimento delle emozioni, il controllo degli impulsi, una percezione di sé più consapevole e ti creerai delle relazioni sociali più soddisfacenti che ti permetteranno di avere una qualità della vita più soddisfacente.
SITOGRAFIA
www.eurodap.it
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