L’omosessualità: tra false credenze, tabù e omofobia
L’omosessualità è stata da sempre oggetto di numerosi dibattiti che hanno generato ed alimentato una grande confusione sulla complessità di questo fenomeno.La comunità scientifica non ha ancora raggiunto un comune accordo sui meccanismi della formazione dell’orientamento omosessuale poiché questo dipende dall’interazione tra fattori genetici, psicologici e ambientali.
Tuttavia, la comunità scientifica definisce l’omosessualità come un’espressione dell’orientamento sessuale che presuppone un’attrazione sentimentale e sessuale nei confronti di individui dello stesso sesso biologico. Insieme all’eterossessualità (attrazione per individui del sesso biologico opposto) e alla bisessualità (attrazione per individui di entrambi i sessi biologici), l’omosessualità costituisce dunque una variante non patologica dell’orientamento sessuale. Dunque, è doveroso affermare che l’omosessualità non è una malattia e quindi non può e non deve essere curata. Questo traguardo è stato raggiunto ufficialmente nel 1973 quando l’American Psychiatric Association ha derubricato l’omosessualità dalla Terza Edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.
Prima delle teorie scientifiche di tipo psicosessuologico, l’omosessualità è stata oggetto di false credenze e tabù che hanno danneggiato non solo gli omosessuali ma anche l’intera opinione pubblica. Ad esempio, la posizione religiosa ha sostenuto che il comportamento omosessuale non sia naturale poichè è frutto di influenze demoniache da eliminare per poi purificare queste persone attraverso azioni disumane come il rogo e l’espiazione. A disconfermare tale assurdità, poiché l’omosessualità è presente in circa 1500 specie appartenenti al mondo animale, sarebbe totalmente improprio definirla contro natura ed è per questo che l’analisi della posizione religiosa non necessita di ulteriori considerazioni.
Ad ulteriore sostegno di ciò, poiché molte persone sostengono erroneamente che l’omosessualità sia contro natura in quanto non porta alla prosecuzione della specie, è stato scoperto che i caratteri del cromosoma X determinano l’orientamento sessuale verso l’omosessualità nei maschi mentre nelle femmine ne aumentano la fecondità. Dunque, questo apparente paradosso darwiniano è stato brillantemente risolto.
Ulteriori tabù e false credenze contribuiscono ad alimentare l’omofobia che può essere definita come la paura irrazionale, l’intolleranza e l’odio nei confronti delle persone omosessuali. L’omofobia dipende da diversi fattori tra i quali l’educazione familiomosessualita-2are, il contesto e la società di appartenenza, le istituzioni come lo stato, l’educazione scolastica e l’orientamento religioso. La cultura omofoba contribuisce dunque alla convinzione distorta che essere omosessuale sia qualcosa di assolutamente sbagliato, innaturale e contrario alle norme del vivere comune.
Tuttavia, è importante sottolineare che una ricerca effettuata nell’Università degli Studi dell’Aquila in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, ha dimostrato che le persone omofobe presentano elementi predisponenti alla psicopatologia tra i quali alti livelli di psicoticismo, rabbia, ostilità, meccanismi di difesa immaturi e uno stile di attaccamento insicuro.
Questa recente ricerca, oltre ad essere in linea con la letteratura scientifica sull’argomento, dimostra che la presenza di fattori psicopatologici andrebbero dunque cercati non nell’omosessualità ma nell’omofobia e in tutto ciò che la alimenta e la mantiene.
BIBLIOGRAFIA
- Bailey J.M., Zucker K. J., “Childhood sex typed behavior and sexual orientation: a conceptual analysisnand quantitative review” (1995)
- Bancroft J., “Human sexuality and its problems” (1989)
- Barbaglio M., Colombo A., “Omosessuali moderni. Gay e lesbiche in Italia” (2001)
- Bøckman P., “1.500 animal species practice homosexuality” Medical Science News (2006)
- Camperio Ciani A., Corna F., Capilluppi C., “Evidence for maternally inherited factors favoring male homosexuality and promote female fecundity” (2004)
- Gagnon J., Simon W., “Sexual conduct: the social sources of human sexuality” (1973)
- Hamer D. et al., “A linkage between DNA markers on the X chromosome and male sexual orientation” (1993)
- Jannini E. A., Lenzi A., Maggi M., “Sessuologia medica. Trattato di psicosessuologia e medicina della sessualità” (2007)
- Jannini E. A., Lenzi A., Maggi M., Ciocca G., Tuziak B., Limoncin E., Mollaioli D., Capuano N., Martini A., Carosa A. E., Fisher A. D., Niolu C., Siracusano A.,“Psychoticism, Immature Defense Mechanisms and a Fearful Attachment Style are Associated with a Higher Homophobic Attitude” Journal of Sexual Medicine (2015)
- LeVay S., “A difference in hypotalamyc structure between heterosexual and homosexual men” (1991)
- Storms M. D., “A theory of erotic orientation development” (1981)
- Weinberg G., “Society and healthy homosexual” (1972)
- Wilson E. O., “Sociobiology: the new sinthesis” (1978)
SITOGRAFIA
- http://www.ilpost.it/
- http://www.repubblica.it/
- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmedhealth/
Il transessualismo: sentirsi a disagio nel proprio corpo
La disforia di genere, conosciuta anche come disturbo dell’identità di genere o più comunemente come transessualismo, è una condizione sessuale dalle cause ancora ignote. (altro…)
Learn MoreAnsia e pensieri negativi nell’impotenza sessuale
La Disfunzione Erettile (DE), nota anche come disturbo erettile ma più comunemente come impotenza, colpisce in Italia circa 3 milioni di uomini. Questo problema sessuale consiste nell’incapacità di raggiungere o mantenere l’erezione per un periodo di almeno 6 mesi, pur in presenza di appetito sessuale, e non deve dipendere nè da un altro disturbo mentale di tipo non sessuale nè da effetti collaterali di un farmaco o di un’altra condizione medica.
Per un’accurata diagnosi, è sempre necessario effettuare degli esami preliminari di tipo medico da un endocrinologo o da un andrologo per vedere se questo disturbo sessuale sia dovuto ad un problema organico. Esclusa la natura medica del problema, è necessario contattare uno psicoterapeuta per comprendere ed affrontare i fattori psicologici alla base dell’impotenza.
I fattori psicologici e relazionali dell’impotenza sono diversi. Tra questi, troviamo la paura dell’insuccesso poiché, quando viene ingigantito e drammatizzato il fatto che qualche volta si sia persa l’erezione, l’uomo sperimenta un aumento dell’ansia da prestazione. A ciò, si aggiungono il timore di essere abbandonato e di non essere amato, la difficoltà di abbandonarsi alle proprie sensazioni corporee, lo scarso coinvolgimento che abbassa la voglia di fare sesso o, contrariamente, l’eccessivo coinvolgimento il quale aumenta l’ansia da prestazione e, infine, situazioni stressanti di vario tipo come problematiche economiche o l’eccessivo carico di lavoro.
L’ansia da prestazione è dovuta ad un’eccessiva preoccupazione per la performance sessuale. Infatti, un primo o alcuni fallimenti, innescano nella mente del soggetto un circolo di pensieri fissati unicamente sulla prestazione che aumentano l’ansia, rendendo più probabile il fallimento. In questi casi infatti, a causa delle precedenti esperienze negative, l’uomo concentra l’attenzione unicamente sulle conseguenze della performance fallimentare poiché teme eventualmente di essere criticato, deriso e abbandonato. Inoltre, ad influire negativamente sul quadro, si aggiungono anche altri pensieri disfunzionali e convinzioni sbagliate socialmente diffuse in cui il fallimento sessuale dell’uomo viene generalmente visto come inaccettabile in quanto viene messa in discussione la sua virilità.
TRATTAMENTO PSICOTERAPEUTICO
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale (CBT) e la Terapia Mansionale Integrata (TMI) sono dei metodi molto valido per il trattamento dell’impotenza. Infatti, il soggetto impara a riconoscere i pensieri disfunzionali e il continuo rimuginio sulla performance sessuale, a gestire l’ansia da prestazione e si possono risolvere eventuali dinamiche dannose presenti all’interno della coppia che contribuiscono a mantenere il problema presentato. Infine, considerato il legame tra eventi traumatici di vario tipo e disturbi sessuali, è consigliato integrare la CBT e la TMI con il Trattamento EMDR e la Flash Technique.
BIBLIOGRAFIA
- American Psychiatric Association, “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – 5° Edizione” (2013);
- Althof S. E., “Sex therapy and combined (sex and medical) therapy (2010);
- Althof S. E., “Erectile dysfunction. Psychoterapy wuth men and couple (2011);
- Déttore D., “Trattato di psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale” (2018);
- Fenelli A., Lorenzini R., “Clinica delle disfunzioni sessuali” (2012);
- Giuri S. et al., “Cognitive attentional syndrome and metacognitive beliefs in male sexual disfunction: an exploratory study” (2016);
- Isola E., Maccarone B., “EMDR e Disturbi sessuali” (2019)
- Jannini E. A. et al., “Health related charachteristics ad unmet needs of men with erectile dysfunction: a survey in five European country” (2014);
- Jannini E. A., Lenzi A., Maggi M., “Sessuologia medica. Trattato di psicosessuologia e medicina della sessualità” (2007);
- Kaplan H. S., “Nuove terapie sessuali” (1974);
- Masters W. H. e Johnson V. E., “Human sexual inadequacy” (1970);
- McCarthy B. W. e Fucito L. M., “Integrating medication, realistic expectation and therapeutic intervention in the treatment of male sexual dysfunction” (2005);
- Metz M.e McCarthy B. W., “Coping with premature ejaculation” (2004);
- Perazzini F. et al., “Frequency and determinants of erectile dysfunction in Italy” (2000);
Piacere sessuale: 4 consigli per aumentarlo in maniera naturale!
Il piacere sessuale, conosciuto anche con il termine libido, è una spinta energica di tipo psicofisico che porta ogni essere vivente all’agire sessuale sia con se stessi che con eventuali altri partner. Un buono stato di salute psicofisica generale e un’età giovane si associano ad una libido stabile e vigorosa mentre delle condizioni di salute non ottimali e l’avanzare dell’età si associano ad un fisiologico e naturale decremento della libido. In queste condizioni, sarebbe opportuno rivolgersi a professionisti sanitari come psicoterapeuti, medici, endocrinologi, andrologi, ginecologi o neurologi per valutare delle strategie farmacologiche, organiche o psicologiche che possono essere alla base del problema.
Tuttavia, può accadere che il piacere sessuale nel corso dell’esistenza di ogni essere umano subisca delle variazioni transitorie che non sono determinate da particolari ragioni psicologiche o mediche. E’ proprio in questi casi che i seguenti suggerimenti naturali che vi fornirò potranno aiutarvi ad incrementare il piacere sessuale, aumentando così la soddisfazione personale e della coppia.
DORMIRE BENE
Una buona igiene del sonno permette una sufficiente produzione del testosterone, un ormone appartenente alla categoria degli androgeni che sono tipicamente maschili ma sono importanti anche nelle donne. Infatti, bassi livelli di testosterone si associano ad un calo della libido ed altri problemi inerenti alla sfera sessuale.
SEGUIRE UNA DIETA IPERPROTEICA
Inoltre, il testosterone può essere aumentato seguendo un’alimentazione ricca di proteine, consumando dunque alimenti come legumi, carne, pesce, uova. Naturalmente, poiché è consigliabile variare l’alimentazione, è consigliato farsi seguire da un nutrizionista per evitare eventuali complicazioni.
FARE ATTIVITA’ FISICA E CONDURRE UNO STILE DI VITA SANO ED EQUILIBRATO
L’attività fisica, soprattutto quella anaerobica (es. bodybuilding), aumentando la disponibilità di testosterone nel sangue in entrambi i sessi, è molto utile poiché accresce esponenzialmente il desiderio sessuale. Inoltre, Condurre una vita sedentaria, abusare di alcool, droghe e tabacco sono dei fattori che abbassano la libido. E’ importante anche considerare che tali abitudini possono slatentizzare problematiche ansiose e depressive, aumentare la tensione psicofisica.
CONOSCERE IL PROPRIO CORPO E UTILIZZARE LA PORNOGRAFIA
Un buon mantenimento del piacere sessuale passa sia per una costante attività masturbatoria come completamento e potenziamento della sessualità con il proprio partner sia attraverso l’individuazione delle proprie preferenze sessuali. Inoltre, un corretto utilizzo della pornografia correla direttamente non solo con un aumento del testosterone ma anche di altri neurotrasmettitori che mantengono stabile il piacere sessuale.
Infine, se i precedenti suggerimenti non dovessero essere sufficienti per ristabilire un buon grado di libido, è consigliato effettuare prima degli esami preliminari di tipo medico da un endocrinologo o da un andrologo per vedere se l’anomalia sessuale sia di origine organica. Una volta esclusa la natura medica del problema, è necessario contattare uno psicoterapeuta per comprendere ed affrontare i fattori psicologici alla base del calo della libido.
Tra le varie forme di psicoterapia, è stato dimostrato che un protocollo basato sulla Psicoterapia Cognitivo Comportamentale integrata al trattamento EMDR e la Flash Technique sia il metodo più efficace per le disfunzioni sessuali di qualsiasi tipo. Infatti, lo psicoterapeuta specializzato aiuterà le persone a riconoscere i pensieri disfunzionali, il continuo rimuginio sulla performance sessuale e a gestire eventuali dinamiche dannose presenti all’interno della coppia che possono contribuire a mantenere il problema presentato.
BIBLIOGRAFIA
- Consolo I., “Il piacere femminile: Scoprire, sperimentare e vivere la sessualità” (2017)
- Déttore D., “Trattato di psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale” (2018)
- Fenelli A., Lorenzini R., “Clinica delle disfunzioni sessuali” (2012)
- Jannini E. A., Lenzi A., Maggi M., “Sessuologia medica. Trattato di psicosessuologia e medicina della sessualità” (2007)
- Quattrini F., Spaccarotella M., “PORNOGRAFIA: pornofilia, pornofobia e pornodipendenza” (2010)
- Quattrini F., “Il piacere maschile” (2017)